Cravatte: questione politica-culinaria
Vi ricordate ancora del conflitto del Caucaso del 2008? Il conflitto armato chiamato anche “guerra del Caucaso“ scoppiò tra la Georgia e la Regione dell’Ossetia del Sud dominata dalla Russia. Ciò che per la Regione fu una vera e propria catastrofe, a livello politico rimase una notizia marginale. Già pochi giorni più tardi era soltanto un ricordo. Tutto ciò che cosa ha a che fare con le cravatte? Molte cose.
Le immagini fecero il giro del mondo: l’allora Presidente Georgiano Michail Saakaschwili, durante i conflitti, stava seduto negli studi televisivi per spiegare la presa di posizione. Al collo indossava una sobria cravatta rossa. Il politico, visibilmente nervoso, masticava e rimasticava la cravatta. La videocamera riprese tutta la scena e queste immagini fecero il giro del mondo.
Naturalmente anche la controparte iniziò a usare queste curiose immagini. E ancora oggi i media russi le utilizzano per dare un’immagine psicologicamente instabile dell’allora Presidente Michail Saakaschwili.
E‘ intervenuto anche il giornalista critico russo Oleg Panfilow. Il reporter che all’epoca viveva in Georgia ha acquistato una cravatta commestibile. La „cravatta riformatrice“ che deve soddisfare la fame di libertà e democrazia – fu una vera e propria sfida al governo russo. La cravatta commestibile è stata utilizzata come satira alla propaganda russa, la quale di tanto in tanto tirava fuori l’affare della cravatta.
Panfilow afferma di aver già riservato due esemplari di cravatte: una per il Presidente Dmitri Medwedew e l’altra per il Capo del Governo Wladimir Putin. E’ ancora in dubbio se i due politici abbiano o meno accettato gentilmente la creazione.
E tuttavia per un qualche motivo la cravatta sembra essere enormemente interessante per i politici. Non solo perchè durante gli incontri politici dell’ultimo bastione si aveva l’obbligo di indossare la cravatta. Su altri argomenti si può eccellentemente discutere. Così la controversia sull’uso della cravatta nel parlamento spagnolo coinvolse la penisola iberica e in quel periodo nel parlamento si accese un dibattito, e il tema riguardava la possibilità di lavorare come segretario senza cravatta. Il tutto portò a coinvolgere sempre più un maggior numero di persone. Se il Presidente dei Ministri bavarese va a un ricevimento senza cravatta oppure se le diverse dichiarazioni politiche vengano rafforzati dal colore della cravatta, sembra riguardare più una questione essenziale che una semplice questione d’aspetto.
Il premier giapponese d’altronte dichiara guerra alla cravatta. Nella sua campagna „Cool-Bizz“ esorta a rinunciare alla cravatta, almeno durante le caldi estati giapponesi. Il motivo basilare: meno gradi di potenza dei condizionatori possono aiutare il Giappone a soddisfare il protocollo di Kyoto relativo al surriscaldamento ambientale.