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Vestiti: ripararli o buttarli via?
Tutto ciò che al mondo esiste entra a far parte del ciclo del divenire e del passato. E i vestiti non fanno alcuna eccezione. I capi acquistati al momento in cui sono molto di moda, dopo poco tempo, per i più diversi motivi, non si possono più indossare. Si possono allungare i tempi in cui poter sfruttare un determinato vestito acquistando tessuti sobri e tagli classici. Ma arriverà lo stesso il momento in cui si è obbligati a portare il vestito a un centro raccolta indumenti usati o, nella peggiore delle ipotesi, gettarlo nella spazzatura.
Tuttavia, non sempre tutto è perduto. Spesso un qualche difetto si può ancora correggere. Ma è importante saper capire quando una riparazione ha senso e quando invece no.
Un vero problema si ha quando un vestito non veste più bene. Ciò non dipende per forza dalla costituzione di chi lo indossa. Alcuni tessuti spesso con il tempo tendono a restringersi. E non sempre è possibile apportare delle modifiche. A volte è sufficiente sistemare bene la camicia che si è ristretta. Tuttavia a volte bisogna prendere in considerazione la possibilità di eliminare simili capi. Soprattutto quando non riescono ad avere la vestibilità che avevano all‘inizio.
Il problema di allargarsi e allungarsi eccessivamente col tempo riguarda soprattutto i maglioni di lana. In realtà il capo è già perso, dal momento che i maglioni realizzati ai ferri non possono essere modificati. Tuttavia si può fare un ultimo tentativo. Sì, è vero. Bisogna provare a lavare il capo a trenta, quaranta gradi in più rispetto a quanto indicato sull‘etichetta. In questo modo si avrà forse l’opportunità di restringere il maglione fino a raggiungere la giusta misura. Uno dei miei maglioni in lana merino preferito, dopo questo trattamento, ha raggiunto una misura striminzita. Cosa si ha da perdere? Niente, se non si fa una prova per salvarlo, il maglione può solo essere gettato via.
Bordi della manica della camicia sfilacciati o stracciati creano un vero dispiacere. E non è molto facile ripararli. Qui non si tratta di correggere un piccolo difetto usando un po‘ di filo. A volte è possibile effettuare la riparazione con qualche centimetro di filo. Ma quando il tessuto inizia a sfilacciarsi, al massimo si può piegare leggermente il risvolto e cucirlo nuovamente. Questo trattamento apporta delle modifiche alle proporzioni della camicia, e in secondo luogo accorcia le maniche e, terzo, è molto costoso rivolgersi a un sarto. Se invece si tratta di camicie con polsino doppio i gemelli da polsino rischiano di non poter essere indossati correttamente. Forse conviene tentare con la camicia in seta preferita confezionata su misura. Ma solo in questo caso. In tutti gli altri casi bisogna mandare giù il boccone amaro e sostituire la propria camicia con un nuovo modello.
Proprio i vestiti per il tempo libero, i quali vengono lavati spesso, possono perdere il loro colore. Se si tratta di un jeans non sempre si avrà un effetto indesiderato e tuttavia è un problema che si può risolvere con colori speciali (disponibili in drogheria) senza rischiare di perdere completamente l’effetto lavato. Tuttavia sono molti i capi di abbigliamento che non possono essere colorati. Se proprio si è costretti a farlo, bisogna prima decolorare il capo e poi procedere con il colorante per ottenere un effetto uniforme.
Se il tessuto in alcuni punti si assottiglia, si possono far coprire queste parti con un pezzo di tessuto uguale in modo che non si noti. Ma questa è una delle riparazioni più costose per quando riguarda un capo di abbigliamento. Innanzi tutto bisogna riuscire a trovare un sarto disposto a effettuare questo tipo di riparazione. Un consiglio: se proprio si desidera fare questo tipo di investimento (che io sconsiglio sempre), è utile provare a chiedere al reparto costumi di un teatro. Qui spesso sanno dove è possibile ricevere questo genere di servizio.
Spesso rifiutando di far effettuare una simile riparazione significa arrivare all’inizio della fine. Poiché un capo di abbigliamento che presenta per la prima volta un buco, nella maggior parte dei casi può essere riparato. Una giacca sportiva o tweed che presenta un buco ai gomiti può essere riparata con la classica toppa in pelle e avere, tuttavia, un aspetto impeccabile. Su altre parti della giacca così come su altri capi di abbigliamento difficilmente funziona questa soluzione.
Per principio nessuno fa mai eseguire una riparazione su un accessorio come una cravatta, al massimo si può solo aggiustare la cucitura sul retro. Ma se l’anima dell’imbottitura si è girata non ci resta che buttare via la cravatta.
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Tuttavia, non sempre tutto è perduto. Spesso un qualche difetto si può ancora correggere. Ma è importante saper capire quando una riparazione ha senso e quando invece no.
Un vero problema si ha quando un vestito non veste più bene. Ciò non dipende per forza dalla costituzione di chi lo indossa. Alcuni tessuti spesso con il tempo tendono a restringersi. E non sempre è possibile apportare delle modifiche. A volte è sufficiente sistemare bene la camicia che si è ristretta. Tuttavia a volte bisogna prendere in considerazione la possibilità di eliminare simili capi. Soprattutto quando non riescono ad avere la vestibilità che avevano all‘inizio.
Il problema di allargarsi e allungarsi eccessivamente col tempo riguarda soprattutto i maglioni di lana. In realtà il capo è già perso, dal momento che i maglioni realizzati ai ferri non possono essere modificati. Tuttavia si può fare un ultimo tentativo. Sì, è vero. Bisogna provare a lavare il capo a trenta, quaranta gradi in più rispetto a quanto indicato sull‘etichetta. In questo modo si avrà forse l’opportunità di restringere il maglione fino a raggiungere la giusta misura. Uno dei miei maglioni in lana merino preferito, dopo questo trattamento, ha raggiunto una misura striminzita. Cosa si ha da perdere? Niente, se non si fa una prova per salvarlo, il maglione può solo essere gettato via.
Bordi della manica della camicia sfilacciati o stracciati creano un vero dispiacere. E non è molto facile ripararli. Qui non si tratta di correggere un piccolo difetto usando un po‘ di filo. A volte è possibile effettuare la riparazione con qualche centimetro di filo. Ma quando il tessuto inizia a sfilacciarsi, al massimo si può piegare leggermente il risvolto e cucirlo nuovamente. Questo trattamento apporta delle modifiche alle proporzioni della camicia, e in secondo luogo accorcia le maniche e, terzo, è molto costoso rivolgersi a un sarto. Se invece si tratta di camicie con polsino doppio i gemelli da polsino rischiano di non poter essere indossati correttamente. Forse conviene tentare con la camicia in seta preferita confezionata su misura. Ma solo in questo caso. In tutti gli altri casi bisogna mandare giù il boccone amaro e sostituire la propria camicia con un nuovo modello.
Proprio i vestiti per il tempo libero, i quali vengono lavati spesso, possono perdere il loro colore. Se si tratta di un jeans non sempre si avrà un effetto indesiderato e tuttavia è un problema che si può risolvere con colori speciali (disponibili in drogheria) senza rischiare di perdere completamente l’effetto lavato. Tuttavia sono molti i capi di abbigliamento che non possono essere colorati. Se proprio si è costretti a farlo, bisogna prima decolorare il capo e poi procedere con il colorante per ottenere un effetto uniforme.
Se il tessuto in alcuni punti si assottiglia, si possono far coprire queste parti con un pezzo di tessuto uguale in modo che non si noti. Ma questa è una delle riparazioni più costose per quando riguarda un capo di abbigliamento. Innanzi tutto bisogna riuscire a trovare un sarto disposto a effettuare questo tipo di riparazione. Un consiglio: se proprio si desidera fare questo tipo di investimento (che io sconsiglio sempre), è utile provare a chiedere al reparto costumi di un teatro. Qui spesso sanno dove è possibile ricevere questo genere di servizio.
Spesso rifiutando di far effettuare una simile riparazione significa arrivare all’inizio della fine. Poiché un capo di abbigliamento che presenta per la prima volta un buco, nella maggior parte dei casi può essere riparato. Una giacca sportiva o tweed che presenta un buco ai gomiti può essere riparata con la classica toppa in pelle e avere, tuttavia, un aspetto impeccabile. Su altre parti della giacca così come su altri capi di abbigliamento difficilmente funziona questa soluzione.
Per principio nessuno fa mai eseguire una riparazione su un accessorio come una cravatta, al massimo si può solo aggiustare la cucitura sul retro. Ma se l’anima dell’imbottitura si è girata non ci resta che buttare via la cravatta.
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